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#15 - Febbraio 2004
N.B.
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Il
Sole sorge da Contrada Renna, una zona della campagna ragusana che degrada
verso il mare e caratterizzata dalla presenza di mura a secco che delimitano
i terreni. La sequenza è il risultato di una multiesposizione realizzata
con una fotocamera medio formato Mamiya 645, utilizzando dapprima un obiettivo
80 mm a f/11 (esposizione di 1/500s) per riprendere il paesaggio, e successivamente
un tele 210 mm a f/8 (esposizione di 1/60s) dotato di filtri solare e
giallo, per sovrimporre i nove scatti della levata del Sole, pellicola
Kodak E 100 VS. (Gianni Tumino, Ragusa)
La
regione della nebulosa Velo nella costellazione del Cigno in questa spettacolare
ripresa a largo campo ottenuta con un CCD Starlight-Xpress SXV-H9 al fuoco
di un astrografo rifrattore Takahashi FSQ-106. Mosaico di quattro frame,
ognuno derivante dalla somma di esposizioni di 1200s ciascuna. (Alessandro
Cipolat Bares, Cusano Milanino, MI)
La
Luna sovrasta la Cattedrale e la Torre di Pisa in questo scatto frutto
di una doppia esposizione sullo stesso fotogramma, ma utilizzando ottiche
di differenti lunghezze focali. Il catadiottrico MTO 500 mm f/8 (esposizione
di 1/125s) è stato utilizzato per riprendere il satellite, e un
grandangolare 28 mm a f/4 (posa di 6s) per i soggetti terrestri. Pellicola
Fuji Velia 100F. (Marco Meniero, Associazione Astrofili
Monti della Tolfa, Civitavecchia, Roma)
La
congiunzione di Natale di Luna e Venere in questa bella ripresa digitale
realizzata con una Nikon Coolpix 4300 alla focale di 21 mm (equivalente
a 105 mm nel formato 24×36); posa di 1s a f/4,8. (Rolando
Ligustri, Gruppo Astrofili di Talmassons, Udine)
Un'altra
immagine della congiunzione natalizia, scattata nel tardo pomeriggio del
25 dicembre con una fotocamera digitale Olympus Camedia C720; regolazione
manuale dell'esposizione al fine di catturare anche la luce cinerea del
nostro satellite e applicazione di un filtro mediano per attenuare i difetti
dovuti alla corrente di buio. (Renato Polloni)
La
sera del 25 dicembre molte fotocamere digitali puntavano sulla suggestiva
congiunzione di Luna e Venere. L'immagine è stata realizzata con
una Nikon Coolpix 4500, sensibilità 100 ISO equivalenti, posa di
0,5s a f/5,1. (Luca Polo, Vicenza)
Nell'era
in cui tutto è digitale, riportare su carta le proprie osservazioni
diventa ancora più affascinante. Clavius, come appariva all'autore
il 9 giugno scorso, osservato a 278 ingrandimenti di un Vixen VMC 200
L. (Federico G. Corno, Settimo Torinese, TO)
L'autore,
spinto da una nottata particolarmente trasparente, evento piuttosto raro
a Castelnuovo di Porto, dov'è situato l'omonimo Osservatorio, ha
ripreso uno degli oggetti che considera tra i più affascinanti
del cielo: la nebulosa Rosetta, nella costellazione dell'Unicorno. L'immagine
è frutto di un mosaico di due frame, ciascuno somma di 15 integrazioni
di 4m; telescopio Takahashi FSQ-106, CCD Starlight-Xpress SXV-H9 con filtro
H-alfa Astronomik, autoguida con SBIG ST-4. (Giancarlo
Erriquez, Castelnuovo di Porto, Roma)
Storia
di una foto
Autore:
Alessandro Gambaro di Castano Primo (MI)
Soggetto: eclissi totale di Sole
Data: 11 agosto 1999, dalle 9h 34m alle 12h 04m TU
Luogo: Colline presso il Lago Balaton, Ungheria
Reflex: Contax RTS II
Obiettivo: Zeiss Planar 50 mm f/1,7
Pellicola: Kodak Ektachrome 100 ISO
Filtri: Astrosolar ND5 e B+W 022 (8E - giallo medio) diametro 55 mm
Accessori:
Cavalletto Manfrotto 055, Yashica Winder, Timer autocostruito
Esposizioni: 30 esposizioni a 1/60s per la parzialità; 1 esposizione
di 1s per la totalità
Per ulteriori informazioni: www.geocities.com/agambaros
Pagina
Extra
Gallery: WOS (white oval spot) su Saturno
- Altre foto dei lettori (non pubblicate sulla rivista)
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